La Hermann Bantleon GmbH con sede a Ulm sviluppa e produce un’ampia gamma di lubrificanti di grande valore economico.
Insieme alla VTU Engineering è stato elaborato un progetto per un nuovo impianto di produzione di lubrificanti di raffreddamento a base acquosa. La VTU è stata responsabile della progettazione del processo e della coordinazione delle attività relative agli azionamenti elettrici, agli strumenti di misurazione, di comando e regolazione, di automatizzazione, agli schemi elettrici, nonché alla costruzione e ai sistemi tecnici per l’edilizia. Nel corso dell’elaborazione del progetto sono emerse tre grandi sfide:
- l’elevato numero di sostanze con produzione differente e le loro diverse caratteristiche fisiche, come ad es grandi differenze di viscosità, quantità completamente diverse di materia prima utilizzata e vari gradi di precisione nel dosaggio, nonché l’aggiunta di materiali solidi e liquidi
- il dosaggio e l’apporto sicuro di acido borico (in polvere), una sostanza classificata nel dicembre del 2010 come tossica per la riproduzione, fattore che ha portato a un forte aumento dei requisiti richiesti per la manipolazione dell’acido borico
- l’intero impianto doveva essere eseguito come area non esplosiva, nonostante materiali utilizzati avessero un punto di combustione a circa 90°C e vi fossero due livelli di riscaldamento dell’acqua ad una temperatura di 70°C e di 90°C.
La produzione di una grande quantità di sostanze diverse è stata resa possibile dalle moltissime possibilità di dosaggio e apporto. Inoltre sono state create possibilità di aggiunta delle sostanze da IBC, barili e piccoli contenitori in maniera automatizzata. Nella stazione di pesatura attraverso il coperchio d’ispezione è stata creata la possibilità di aggiungere manualmente quantità molto piccole di additivi. L’acido borico viene aggiunto mediante un sistema di trasporto pneumatico e un sistema di svuotamento isolato. Questo sistema assicura un’aggiunta e un dosaggio senza rischi nel processo. L’intero edificio di produzione è stato classificato come area non esplosiva poiché in seguito a un’analisi più approfondita della sicurezza da parte di VTU sono state identificate e applicate tutte le norme di sicurezza necessarie. Una di queste misure è stata la messa in sicurezza del ciclo di riscaldamento del reattore chimico CSTR ad un massimo di 70°C grazie all’utilizzo di un monitoraggio della temperatura di mandata SIL2. Nell’autunno del 2011 sono state concluse le fasi di Basic e Detail Engineering dell’impianto di produzione. Il cuore dell’impianto è costituito dalle tre linee di produzione. Queste sono costituite a loro volta da un reattore chimico CSTR piccolo ed uno grande riscaldato.
Ciascuna linea è collegata ad un totale di sei serbatoi di riserva di grande volume che contengono diverse sostanze. Inoltre ciascuna linea possiede una stazione di riempimento e svuotamento, nonché collegamenti per l’aggiunta di sostanze mediante IBC. Le sostanze con viscosità elevata possono essere preriscaldate in 3 camere di riscaldamento mediante 4 postazioni IBC ciascuna, al fine di migliorarne lo scorrevolezza. In aggiunta a ciò, grazie ad un contenitore di soluzioni adatte è stata creata la possibilità di sciogliere le resine a temperature superiori dai 100°C e di aggiungerle nel reattore chimico. I prodotti possono essere versati dentro contenitori IBC o direttamente all’interno dell’impianto. Inoltre è stato creato il collegamento al parco serbatoi. Qui è possibile anche versare i prodotti in autocisterne. Dopo la conclusione del processo tutte le condutture vengono svuotate del contenuto residuo mediante aria compressa o altre tecniche ultramoderne di pulizia. Ciò evita la formazione di miscele di prodotti indesiderati. Oltre alla progettazione delle linee di produzione doveva essere realizzata tutta una nuova infrastruttura. A questo scopo, è stata costruita una rete di aria compressa con produzione e accumulo, nonché un generatore di acqua demineralizzata con sistema di stoccaggio. Per il riscaldamento del reattore chimico CSTR e delle camere di riscaldamento è stato previsto un sistema di acqua calda. A questo si aggiunge la previsione, nel nuovo edificio a tre piani, anche di un magazzino a scaffali con circa 400 posti per pallet.